Sul numero di giugno della rivista Le Società, edito da Wolters Kluwer, un commento a firma del nostro partner Massimiliano Pappalardo che analizza i criteri di adeguatezza, necessità e proporzionalità, così come applicati dalla Corte di Giustizia Europea con la sentenza in data 22 novembre 2022 (cause riunite C-37/20 e C-601/20), attraverso il bilanciamento dei principi eurounitari in materia di protezione dei dati personali con le esigenze perseguite dalla normativa in materia di antiriciclaggio.
Con la sentenza in commento, “La Corte di Giustizia UE affronta, una volta ancora, il difficile equilibrio tra diritto alla privacy ed esigenze di trasparenza nell’interesse pubblico, nel caso in esame rappresentato dalla lotta alla criminalità. La vicenda riguarda, in particolare, la validità della quinta direttiva antiriciclaggio – (UE) 2018/843 – relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio di denaro o finanziamento del terrorismo, che aveva allargato al pubblico l’accesso al registro dei titolari effettivi. La Corte – applicando i criteri di adeguatezza, necessità e proporzionalità – ha ritenuto che tale estensione del perimetro del registro non costituisse una misura limitata allo stretto necessario, né risultasse proporzionata rispetto all’obiettivo perseguito, potendo comportare, invece, una lesione non giustificata dei diritti fondamentali sanciti agli arti. 7 e 8 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea“.
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A questo link, invece, trovate un breve abstract del commento.