Diritto privato e nuove tecnologie: i contenuti degli insegnamenti sul diritto dei dati – Salvatore Orlando intervistato dalla rivista Diritto Mercato Tecnologia

Sulla rivista Diritto Mercato Tecnologia un’interessante intervista al nostro Of Counsel, Prof. Salvatore Orlando, sul Diritto dei dati e sull’importante correlazione della ricerca scientifica e dell’insegnamento accademico con la transizione normativa, dovuta alla transizione digitale in corso.

Oggetto dell’intervista è come l’insegnamento del diritto dei dati possa adattarsi e rispondere in modo efficace alle esigenze create dai continui cambiamenti e dalle nuove tecnologie. Orlando ha risposto indicando quattro aree tematiche di approfondimento teorico: conoscenza, circolazione, linguaggi artificiali e intelligenza artificiale.

Secondo il nostro Of Counsel, se i giuristi europei lavoreranno nella direzione dell’elaborazione di concetti e categorie stabili e condivise intorno a queste quattro aree tematiche, non soltanto potranno aiutare il legislatore europeo nell’obiettivo di creare normative future proof (ossia insensibili in principio alle ultime novità tecnologiche), ma anche sarà possibile elaborare contributi scientifici e impartire insegnamenti per così direruling proof, ossia in principio insensibili alle ultime novità normative.
Per approfondire l’argomento, l’intervista completa è disponibile qui.

IP, addio al Professor’s Privilege: i brevetti sono degli enti di ricerca – L’intervista a Francesco Santonastaso su ItaliaOggi

Su ItaliaOggi un interessante approfondimento di Antonio Ranalli sulle novità, contenute nel Codice della Proprietà Intellettuale, entrate in vigore lo scorso 24 luglio.

Punto centrale è l’addio al «Professor’s Privilege » che prevedeva la titolarità dei diritti derivanti dalle invenzioni brevettabili in capo ai ricercatori delle università e degli enti pubblici di ricerca.

Tra gli intervistati anche il nostro Francesco Santonastaso, il quale ricorda come «il diritto di brevettare le invenzioni realizzate dai dipendenti di Università ed enti pubblici di ricerca veniva attribuito ai dipendenti medesimi, anche quando l’attività inventiva rientrava nelle loro mansioni contrattuali, anziché all’ente di appartenenza, cui spettava solo una quota percentuale dei proventi di sfruttamento delle invenzioni. Questa norma, nel tempo, ha destato numerosi dubbi sotto il profilo dell’interpretazione e in punto di applicabilità, tanto da essere invocata da più fronti e con assiduità la possibilità di una riforma del relativo sistema, noto come «Professor’s Privilege », in favore di una titolarità istituzionale delle invenzioni in grado di adeguare il Paese al contesto internazionale e restituire alle Università proventi che avrebbero potuto finanziare le loro attività di ricerca. Proprio allo scopo di favorire i processi di trasferimento tecnologico dal mondo delle Università a quello delle imprese, la riforma ribalta l’approccio e stabilisce che i diritti nascenti dall’invenzione «istituzionale» (laddove i risultati inventivi delle ricerche c.d. libere restano di titolarità del ricercatore) spettino alla struttura di appartenenza dell’inventore, a meno che la stessa struttura non ne abbia interesse, facendo comunque salvo il diritto del ricercatore di essere riconosciuto autore».

Per leggere l’articolo completo, cliccare qui.

La certificazione della parità di genere: evoluzione normativa e nuovo codice dei contratti pubblici – L’articolo a firma di Carlotta Carta e Beatrice Gallucci su NT Plus Diritto

Su NT Plus Diritto, un articolo a firma delle nostre Carlotta Carta e Beatrice Gallucci sulla Certificazione della parità di genere, introdotta nel nostro paese con la Legge n.162 del 5 novembre 2021.

Questa Certificazione, a disposizione delle imprese desiderose di adottare concretamente modelli virtuosi, attesta le misure impiegate per ridurre il divario di genere all’interno della stessa azienda.

In conformità con la Missione 5, Investimento 1.3 del PNRR, l’obiettivo di questo nuovo istituto è stimolare le imprese a implementare policy idonee a ridurre il divario di genere in tutte le aree che presentano maggiori criticità.

Per approfondire, l’articolo completo è disponibile a questo link.