Per fronteggiare la crisi energetica, il Decreto-legge “Aiuti quater” (D.L. n. 176/2022), pubblicato in Gazzetta Ufficiale venerdì scorso ed entrato in vigore sabato 19 novembre, introduce una disposizione (denominata “Sblocca-Trivelle”) che limita l’attuale divieto di coltivazione di giacimenti a gas in mare, già oggetto di più interventi normativi negli ultimi anni.
La nuova disposizione, contenuta nell’art. 4 del Decreto-legge (“Misure per l’incremento della produzione di gas naturale”), stabilisce che:
Le deroghe valgono, quindi, solo per le concessioni di coltivazione di gas (non anche per i titoli aventi ad oggetto idrocarburi liquidi) e, in particolare, per i siti caratterizzati da un elevato potenziale minerario (il giacimento con capacità superiore a 500 milioni di metri cubi).
Secondo le stime di Palazzo Chigi, si renderanno disponibili fino a 15 miliardi di metri cubi di gas aggiuntivi in dieci anni, da destinare alle aziende energivore del nostro Paese. Il prezzo calmierato rientrerà in una forchetta compresa tra i 50 e i 100 euro per megawattora, un valore assai più basso rispetto ai circa 153 euro dell’attuale parametro di riferimento per il mercato italiano.
Il Decreto “Aiuti quater” potrà subire eventuali modifiche in sede di conversione in legge, che dovrà avvenire entro 60 giorni dalla sua entrata in vigore, dunque entro il 18 gennaio 2023.