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Sblocca Trivelle: il Consiglio dei Ministri approva il DL “Aiuti Quater” e dà il via libera alle concessioni di coltivazione di gas (con elevato potenziale minerario) entro le 12 miglia marine


Per fronteggiare la crisi energetica, il Decreto-legge “Aiuti quater” (D.L. n. 176/2022), pubblicato in Gazzetta Ufficiale venerdì scorso ed entrato in vigore sabato 19 novembre, introduce una disposizione (denominata “Sblocca-Trivelle”) che limita l’attuale divieto di coltivazione di giacimenti a gas in mare, già oggetto di più interventi normativi negli ultimi anni.

La nuova disposizione, contenuta nell’art. 4 del Decreto-legge (“Misure per l’incremento della produzione di gas naturale”), stabilisce che:

  • è consentito il rilascio di nuove concessioni di coltivazione di idrocarburi gassosi fra le 9 e le 12 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno delle aree marine e costiere protette, limitatamente ai siti aventi un potenziale minerario di gas per un quantitativo di riserva certa superiore a 500 milioni di metri cubi;
  • gli operatori che acquisiscono la titolarità di queste concessioni sono tenuti ad aderire alle procedure competitive del GSE per l’approvvigionamento di lungo termine di gas naturale;
  • le medesime procedure si applicano alle concessioni di coltivazione poste nel tratto di mare compreso tra il 45° parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po, a una distanza dalle linee di costa superiore a 9 miglia e aventi un potenziale minerario di gas per un quantitativo di riserva certa superiore a una soglia di 500 milioni di metri cubi;
  • la coltivazione di cui sopra è consentita per la durata di vita utile del giacimento, a condizione che i titolari delle concessioni aderiscano alle procedure del GSE e previa presentazione di analisi tecnico-scientifiche e programmi dettagliati di monitoraggio e verifica dell’assenza di effetti significativi di subsidenza sulle linee di costa assegnati al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.

Le deroghe valgono, quindi, solo per le concessioni di coltivazione di gas (non anche per i titoli aventi ad oggetto idrocarburi liquidi) e, in particolare, per i siti caratterizzati da un elevato potenziale minerario (il giacimento con capacità superiore a 500 milioni di metri cubi).

Secondo le stime di Palazzo Chigi, si renderanno disponibili fino a 15 miliardi di metri cubi di gas aggiuntivi in dieci anni, da destinare alle aziende energivore del nostro Paese. Il prezzo calmierato rientrerà in una forchetta compresa tra i 50 e i 100 euro per megawattora, un valore assai più basso rispetto ai circa 153 euro dell’attuale parametro di riferimento per il mercato italiano.

Il Decreto “Aiuti quater” potrà subire eventuali modifiche in sede di conversione in legge, che dovrà avvenire entro 60 giorni dalla sua entrata in vigore, dunque entro il 18 gennaio 2023.